Ci capita spesso, come InnovaLang, di essere più o meno scherzosamente additati come “fuori dagli schemi” rispetto al nostro settore, con una gamma di apprezzamenti che vanno dal definirci innovatori e pionieri, fino all’altro estremo in cui veniamo considerati come pesci fuor d’acqua…
In effetti è vero: siamo pesci fuor d’acqua, corrispondendo in pieno al noto detto che indica qualcuno talmente fuori contesto, alieno o “strano” rispetto ai suoi simili da essere paragonato a un tipo di animale che fuori dal suo ambiente semplicemente e normalmente non può nemmeno sopravvivere.
Ebbene, se Darwin non andava errato, l’evoluzione delle specie – di alcune, tra cui la nostra – è transitata esattamente da questa evoluzione: il passaggio dei vertebrati dall’acqua alle terre emerse, marcando la strada allo sviluppo in tetrapodi, e quindi più in avanti ai bipedi.
L’innovazione quindi non solo beneficia dei pesci fuor d’acqua: più esattamente, dipende da essi.
L’evoluzione, o progresso, generalmente avviene per l’appunto progressivamente, per mezzo di passi graduali e senza soluzione di continuità.
Quando l’innovazione fa salti invece di passi, ultimamente si parla piuttosto di “disruptive”, termine di moda ma, in quanto tale, spesso usato a sproposito: in sostanza si tratta di una soluzione (rottura) di continuità, laddove la differenza tra il prima e il dopo è talmente marcata da non essere definibile come un “upgrade”, bensì come accelerazione e cambio di paradigma rispetto al passato.
Ora, un’innovazione per essere “disruptive” deve marcare un punto di frattura rispetto a ciò che è standardizzato e convenzionale fino a quel momento: non basta migliorare o evolvere su una linea evolutiva di processo o prodotto già consolidata o quantomeno esistente.
Tornando a noi… È quindi InnovaLang “disruptive”?
Proviamo a rispondere.
In questi ultimi due anni abbiamo portato tutto in cloud, consentendo nel marzo 2020 una transizione efficiente, immediata e senza soluzione di continuità, per la precisione nel famigerato 12 marzo in cui iniziò il lockdown, alla modalità “smart-working“.
Per quanto discontinuo rispetto al passato, non possiamo dire che questo sia stato un momento di rottura rispetto all’anteriorità.
Tuttavia ci siamo spinti ben oltre, smaterializzando di fatto il nostro business e puntando alla valorizzazione di punti di rappresentanza strategici al di là della fisicità di spazi ufficio convenzionali.
Abbiamo venduto il nostro ufficio di Collegno portando il fulcro delle nostre operatività in spazi di coworking alle OGR Tech di Torino e al Tiscali Open Campus di Cagliari, oltre alla testa di ponte in Gruppo NexumStp stabilita con la nostra sede legale presso il centro NexumStp di Torino, e a breve presso il centro NexumStp di Olbia a rinforzo delle attività sull’Isola.
Questo sì, che è disruptive!
Ma qual è l’argomento da decenni più “caldo” nella nostra industria, quando si parla di innovazione nel settore delle traduzioni (non sempre professionali…)? Ah sì, la traduzione automatica…
Non abbiamo mai ceduto alle sirene della tecnologia MT / MTPE (Machine Translation Post Editing) continuando a puntare sulla professionalità e sul valore aggiunto umano, per noi unica garanzia di qualità.
Siamo però perfettamente consci della tensione delle tecnologie di NLP (Natural Language Processing) che nel giro di pochi anni porteranno al punto di singolarità teorizzato e stimato da Ray Kurzweil, quindi al superamento del Test di Turing da parte delle macchine, e questo riguarda in prima istanza il linguaggio umano, quindi anche la traduzione tra lingue diverse.
Pertanto abbiamo deciso di non subire passivamente questo progresso, ma parteciparvi attivamente sviluppando internamente un motore di traduzione automatica unicamente dedicato a linguaggio e traduzione brevettuale (per ora solo EN/IT) che, associato a PE e revisione umane, risulta il migliore al mondo, come attestato dal BLUE score registrato nei nostri test.
Come, il migliore al mondo?
Certo: esclusivamente in questa nicchia, in questo linguaggio, e in queste due combinazioni linguistiche, ma sulla base di un modello concettuale a cui nessuno prima ha dato la precedenza, vale a dire la contestualizzazione rispetto al dominio/settore tecnico in cui la MT deve “capire” dove si trova prima di iniziare a scegliere termini.
Ok, questo non è disruptive, ma abbiamo contribuito a mettere un interessante mattoncino in una nicchia di specializzazione in cui siamo particolarmente forti: quella della traduzione di brevetti.
Lo stesso entrare a far parte del Gruppo NexumStp segna un punto di forte discontinuità rispetto alle rotte standard seguite dai player della nostra industria, generalmente autoreferenziale e girata verso sé stessa.
Da qualche giorno rebrandizzati come InnovaLang – Gruppo NexumStp, ci poniamo come punto di riferimento per il supporto alle attività di comunicazione in internazionalizzazione d’impresa all’interno di un gruppo che già serve più di ventimila PMI in Italia, e che in questi ultimi anni si è già posto agli onori della cronaca risultando sempre ai primi posti nel ranking “Top leader della crescita” (Sole24Ore) in tutti gli anni dal 2019 a oggi, e nel ranking del Financial Times “Europe’s Fastest Growing Companies 2020”.
Il nostro approccio commerciale è pure pesce fuor d’acqua rispetto alle consuetudini del settore traduzioni professionali / Language Industry: partecipiamo attivamente a fiere di settori specifici dove risultiamo (incredibilmente) l’unico punto di riferimento rispetto ai servizi linguistici.
I nostri canali di comunicazione sono molteplici: dai social media/network (ben 10), un blog, quattro siti web, diverse mailing list, reti di imprese, circuito SardexNet, StartUp Turismo, TourismUnder40, rete Warfree, sponsorizzazioni mirate… Ma chi altro ha mai fatto una carta dei sentieri d’alta montagna, per pubblicizzare la propria agenzia di traduzioni?
Dulcis in fundo, abbiamo puntato molto sulla Sardegna, una terra dalle potenzialità incredibili che incredibilmente è stata da sempre snobbata dai gruppi nazionali e internazionali, quasi a marcare una discontinuità territoriale anche imprenditoriale, oltre che geopolitica. Per questo sull’Isola abbiamo fondato il nostro fiore all’occhiello, Limbas Agency, che ci sta dando ragione in termini di fiducia nelle elevatissime capacità di export e di appetibilità per l’estero, i suoi mercati e il suo turismo.
Insomma, stiamo pensando a sviluppare una mascotte ufficiale di InnovaLang, e potrebbe essere il perioftalmo, che è il pesciolino mutante in anfibio che abbiamo usato nella copertina di questo articolo (anche noto come saltafango, ma perioftalmo suona meglio).
A cura di InnovaLang, agenzia di traduzioni Torino. Mettici alla prova, chiedici un preventivo!
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