Avviamo con questo articolo una nuova rubrica intitolata “Fare LPS in…” con cui raccontare le esperienze di amici e colleghi nella fondazione e nella gestione di LSP in Europa e nel resto del mondo, così da ampliare la conoscenza del nostro settore al di là dei confini nazionali, tramite la condivisione di storie di professionalità espressa in prima persona da chi dedica la sua vita a traduzione, interpretariato e servizi linguistici.

Iniziamo con la testimonianza di Filippo Rosati, che abbiamo conosciuto qualche anno fa a un convegno ELIA a Catania, per poi diventare amici a partire dalla fede calcistica (facilmente desumibile dai colori di InnovaLang…) in reciproca collaborazione professionale.

Insieme alla moglie Orsolya, Filippo ha da anni avviato Lexyca, “boutique” LSP specializzata in traduzione legale e finanziaria; ma ciò che più ci interessa qui è che la sua agenzia è basata in ben due Paesi europei (Olanda e Ungheria), e siamo molto curiosi circa le peculiarità da lui riscontrate in questa notevole esperienza imprenditoriale ed esposizione internazionale nell’ambito del nostro settore.

Filippo, prima di tutto grazie per la tua disponibilità! Parlaci un po’ di te.

Innanzitutto, desidero ringraziare InnovaLang per avermi “invitato”. La mia storia in breve: dopo essermi laureato in Traduzione presso la SSLMIT di Trieste, mi sono spostato nei Paesi Bassi, dove ho fondato il primo nucleo di quello che sarebbe diventata la futura Lexyca. Dopo la laurea ho conseguito un master in tecniche avanzate di redazione e documentazione legale, che di fatto ha dato l’imprinting alla nostra specializzazione in ambito legale e finanziario.

Come sei finito nella cosiddetta Language Industry?

Data la mia formazione universitaria come traduttore, lo sbocco all’interno del settore è stato abbastanza naturale, devo dire. Tuttavia, una ulteriore spinta è stata data anche dalla mia esperienza presso IBM nei Paesi Bassi, azienda in cui ho lavorato alcuni anni e che mi ha fornito l’opportunità di imparare a livello teorico e pratico come si fa localizzazione. Quest’ultima è tuttora uno dei pilastri portanti del business di Lexyca.

Quali competenze ed esperienze vi sono state più utili per lanciare il vostro business?

Sicuramente una ottima e solida base teorica, unita a una grande esperienza pratica sul campo, il che ci ha consentito, fin dal primissimo inizio, di comprendere a fondo le esigenze dei clienti e di fornire loro le soluzioni che stavano cercando. Quando abbiamo iniziato, oramai oltre 25 anni fa, le opportunità di formazione settoriale erano pochissime, soprattutto in fatto di tecnologia: ho acquistato la prima versione di Trados Workbench nel 1994 e conservo ancora gelosamente come cimelio la chiave hardware del programma, che nelle primissime versioni si collegava alla porta parallela del PC.

Perché avete scelto Olanda e Ungheria, nel decidere dove stabilire i vostri affari?

Per quanto riguarda i Paesi Bassi, sicuramente la burocrazia snella, le regole chiare e il clima imprenditoriale molto avanzato e innovativo: tutto questo permette di fare business e impresa in modo semplice, agevole e snello. L’Ungheria è stata, invece, una scelta più naturale: Orsolya è ungherese e grazie a questo l’impatto culturale è stato sicuramente attutito. Inoltre, entrambi i Paesi offrono fiscalità molto attraenti per le imprese, pur rimanendo sempre in orbita europea.

Quali trovi che siano le peculiarità specifiche del “fare LSP” in Olanda?

Essendo una nazione da sempre vocata al commercio e alle relazioni internazionali, i Paesi Bassi possono vantare, di conseguenza, anche una consolidata internazionalizzazione che considera i servizi linguistici – intesi in senso ampio – come parte integrante del processo di business. Ciò rende gli Olandesi, mediamente, più consapevoli dell’esistenza della nostra industria e di ciò che essa offre e significa.

E in Ungheria?

L’Ungheria è un Paese che si trova, se così vogliamo dire, dalla parte opposta dello spettro. Molti clienti rimangono sempre un po’ estraniati quando ci troviamo a spiegare cosa fa e contraddistingue un LSP, e la maggior parte di essi non immagina affatto che il nostro settore sia veramente così all’avanguardia sotto l’aspetto tecnologico, delle conoscenze e delle soluzioni. Ovviamente questo comporta anche il risvolto che vi siano ottime opportunità di business da cogliere.

Hai un qualche aneddoto divertente da raccontarci, circa queste esperienze internazionali?

Ne avrei tanti, ma ne scelgo uno legato a un lavoro d’interpretariato particolare per il quale fui ingaggiato personalmente: sono stato l’interprete ufficiale della prima coppia gay italiana che si è sposata, nel lontano 2002, a L’Aja. Sebbene non lavorassi propriamente come interprete, fu un’esperienza bellissima sotto il profilo umano e, direi, anche un po’ sui generis per l’interesse mediatico che la vicenda suscitò in Italia.

Grazie mille per l’intervista, Filippo, e… FVCG! :-D

Profilo Linkedin di Filippo Rosati: https://www.linkedin.com/in/italogos/

A cura di InnovaLang, agenzia di traduzioni Torino. Mettici alla prova, chiedici un preventivo!