L’inglese nel linguaggio delle telecomunicazioni mobili in Italia
Federico Perotto (Prefazione di Virginia Pulcini)
Aracne Editrice, Roma 2010
3. I telefonini
Caratteristiche: cuffia stereo, supporto da cintura, caricabatteria standard, conversazione fino a 210 minuti, guscio di gomma, icone amimate, batteria standard (700 mah ni-mh), stand-by fino a 135 ore, enhanced full rate/full rate/half rate, radio fm, dual band 900/1800, orologio, dimensioni 130 x 47 x 27 mm, super power 32k con easybuy, manuale d’uso, extended – gsm, servizi wap per navigazione in internet, peso 150 grammi.
3.1Â Â English Calling
Il cosiddetto apparecchio radiomobile, più familiarmente cellulare o telefonino, ormai da anni al centro delle attenzioni di esperti di marketing, di comunicazione, di fenomeni di massa, di massmediologi, ma soprattutto appendice irrinunciabile dell’Italiano medio, costituisce di per sé un veicolo ricchissimo di anglismi.
Le ragioni sono varie e diverse: in primo luogo, essendo concepiti per un mercato internazionale, nella scelta dei nomi e dei riferimenti che devono essere univoci da un Paese all’altro viene prediletta la lingua inglese; inoltre, come nel caso del termine vibracall, la concorrenza tra case produttrici si gioca anche sul terreno della competizione linguistica, tra chi riesce a trovare la terminologia più diretta, chiara e accattivante.
Troviamo quindi un gran numero di anglismi legati al fenomeno Internet e all’informatica, nonché a varie funzioni proprie degli apparecchi: smart editor T9 e easytext, per indicare un ausilio alla battitura di testi dalla tastiera del telefono; flip è lo sportellino che in alcuni modelli copre la tastiera: si chiama flip attivo quando, una volta aperto, oltre a permettere l’accesso alla tastiera rende operativo il cellulare. Altre funzioni accessorie studiate per rendere i telefonini più trendy, al di là del design più o meno innovativo, sono il caller grouping, la voice memo, la memovoice, il VoiceNote e il voice annotator, la block notes, le icone user friendly, la jog dial, la listen who’s calling, il mobile trading, il voice command e il voice dial, il reminder degli appuntamenti, il push to talk, il real clock, il sistema di navigazione One Touch; il soft key di Telit e Bosch, e il tasto pilot della Philips. Certi telefonini hanno giochi elettronici integrati, come snake, logic e memory di Nokia, che offre inoltre “Servizi supplementari non strutturati di tipo mobile terminated”, mentre la Motorola ha introdotto la SIM Super Power 32K con Easybuy. Dal sito Samsung: “Dagli smartphone più brillanti e alla moda, allo stile raffinato di touchscreen, slide-up e barre di scorrimento, alle numerosissime funzioni selezionabili con le tastiere QWERTY, Samsung ti rende più mobile proprio come desideri.” Tutto questo da trovare nelle quattro linee Business, Style, Infotainment ed Essential & Connected…
Sulla scorta di quanto precede – e quanto segue – in questo manuale, è oltremodo curioso e interessante ricordare che il telefono fu inventato da un Italiano, e che la sua idea venne illegittimamente carpita e sfruttata da un Britannico. Antonio Meucci è stato uno tra i più famosi inventori italiani, celebre principalmente per l’invenzione del telefono. Attorno al 1854 costruì il primo prototipo di telefono (il “telettrofono”) e incaricò l’amico artista Nestore Corradi di disegnare uno schizzo che rappresentasse una delle prove della paternità dell’invenzione. A causa di gravi difficoltà finanziarie, Meucci non riuscì purtroppo a trovare denaro a sufficienza per brevettare la sua invenzione. Fu costretto a presentare un brevetto temporaneo, denominato caveat, da rinnovare di anno in anno al prezzo di dieci dollari e che riuscì a mantenere solo fino al 1873 (per un brevetto definitivo gli furono chiesti circa duecento dollari, ma Meucci non riuscì a racimolarne più di venti). A brevettare il telefono fu invece nel 1876 Alexander Graham Bell, al quale Meucci si era rivolto in via confidenziale esponendogli la sua invenzione. Per oltre un secolo, ad eccezione che in Italia, Bell è stato considerato l’inventore del telefono. Solo nel 2002 il Congresso degli Stati Uniti attribuì finalmente i meriti dell’invenzione a Meucci, affermando che se avesse avuto sufficiente denaro per depositare un brevetto, Bell non avrebbe potuto registrare il suo.
3.2Â Â Â Â Â Â Gli accessori dei telefoni cellulari
Una menzione a parte meritano i nomi degli accessori dei telefonini, di cui presentiamo una panoramica interessante non tanto per la conoscenza degli stessi, quanto per il fatto che essi sono stati pubblicizzati dalle case costruttrici come li scriviamo qui di seguito, generalmente senza spiegazioni del significato: basic car kit; batteria high capacity, slim, ultra slim e standard; clip per cintura, cuffie hands free da passeggio, hands-free car kit, professional e voice controlled handsfree car kit, simple car holder, cover Xpress–on, custodie pole position.
3.3      Il caso “vibracall”
Tranne Motorola, che ha brevettato e registrato a suo uso sia la tecnologia che il comodo neologismo VibraCall, le altre case si sono cimentate in virtuosismi e acrobazie linguistiche per tentare di indicare, raramente con la stessa efficacia e sintesi, la funzione propria di alcuni apparecchi radiomobili di segnalare una chiamata in arrivo tramite vibrazione della batteria anziché tramite, oppure associata a, impulso sonoro; il tutto senza incorrere in trabocchetti semantici come potrebbe risultare da un eventuale, ambiguo e potenzialmente imbarazzante “vibratore incorporato”… Ne è risultata una varietà di denominazioni, tra cui un’altra in inglese, call connection vibration, utilizzata dalla Kenwood. Elenchiamo in nota le altre forme riscontrate durante la ricerca, a titolo puramente informativo per indicare la vivacità creativa propria di questo dominio linguistico, documentando lo sviluppo formale di più significanti, ottenuti a partire da uno stesso significato di tipo tecnico ben determinato ma la cui dicitura non è ancora fissata, sia per motivi di ricchezza di possibilità , sia a causa di diritti di copyright di alcune case costruttrici su certe denominazioni.
3.4Â Â Â Â Â Â I colori dei telefonini
Le scelte di marketing di alcune case costruttrici di apparecchi cellulari risultano evidentemente anglofile, in materia linguistica, per quanto riguarda la denominazione dei colori in cui viene presentata la gamma dei propri prodotti: il fascino esercitato da questa lingua viene aumentato da aggettivi che spesso accompagnano i nomi dei colori “base”, in modo da accrescerne l’esoticità , dando l’impressione di una ricercatezza particolare, di un valore aggiunto al telefonino.
Alcuni esempi, da una ricerca condotta nel 2001: i colori trendy della Alcatel annoveravano l’obsidian black, il quartz silver, il jade, il velvet, il macassar brown, il denim blue, il gala black, il lolita grey, il ranger green e il techno white; la Motorola proponeva il titanium e il reader blue, mentre la Panasonic in inglese offriva solo la tinta silver. La Philips poneva tra parentesi l’indicazione del colore in italiano: galaxy grey (antracite), moon pearl (bianco), night blue (blu), silver blue (blu argentato), con un sicuro effetto di chiarezza, ma una svalutazione del mistero evocativo sprigionato dalle “sfumature esotiche” della lingua inglese… La Siemens offriva un’ampia gamma di colori denominati in modo fantasioso, in piena coerenza con lo spirito aziendale e il suo slogan: emerald/black, titanium/black, titanium/silver, hurricane yellow, half pipe blue, summit grey, steel grey, classic blue, nautic blue, amber, indian red. Resta ancora la Sony, che lasciava in inglese i nomi delle tinte metallic blue e metallic red, classic silver e pearl.
3.5Â Â Â Â Â Â Il caso iPhone
Come già dettagliato nel glossario presentato più avanti in questo libro, L’iPhone (interactive phone) è un innovativo telefono multimediale quad-band UMTS HSDPA GSM EDGE sviluppato da Apple Inc., include un dispositivo Assisted GPS, oltre ai normali servizi SMS ed MMS permette di utilizzare servizi come e-mail, navigazione web, Visual Voicemail, può gestire una connessione Wi-Fi, ed è controllato dall’utente tramite uno schermo multi-touch. Questo è un assaggio del motivo per cui risulta estremamente interessante dal punto di vista linguistico: il suo notevole grado di innovazione è infatti, nella comunicazione dei servizi e delle capacità ad esso correlate, veicolato da messaggi ricchi di anglismi, come si può constatare dai seguenti passaggi, estratti dal relativo materiale promozionale illustrato sul sito web ufficiale del prodotto in questione:
“iPhone è molto più che un cellulare: è un telefono rivoluzionario, un iPod widescreen e uno straordinario dispositivo internet.”
“Un iPod widescreen: iPhone visualizza musica, filmati e altri contenuti su uno splendido display da 3,5″. Arricchisci la tua collezione scaricando canzoni e podcast in modalitĂ wireless da iTunes Store. Scorri brani e playlist con un semplice tocco. E naviga fra le copertine degli album con Cover Flow.”
“iPhone usa le veloci connessioni 3G e Wi-Fi per offrirti e-mail HTML, mappe con GPS, e Safari: il browser per dispositivi portatili più evoluto al mondo. Integra le ricerche Google e Yahoo! e in più è multitasking, così puoi telefonare mentre spedisci una foto via e-mail o navighi sul web su una rete Wi-Fi o 3G.”
“iPhone include già fantastiche applicazioni. E su App Store ne trovi migliaia di altre, pronte per essere scaricate con un tocco.”
“Finita la benzina? Fame improvvisa? Niente paura: AroundMe è come un radar che sa dove sei […].”
“MobileMe ti dà e-mail push, contatti push e calendari push. E se hai perso il tuo iPhone, ti aiuta a ritrovarlo e a proteggere la tua privacy con Trova il mio iPhone.”
“iPhone OS 4 introduce oltre 100 nuove funzioni e più di 1500 nuove API per sviluppatori. Dai un’occhiata in anteprima al futuro di iPhone OS.”
Continua a leggere, vai al capitolo “I gestori di telefonia mobile“.