L’inglese nel linguaggio delle telecomunicazioni mobili in Italia
Federico Perotto (Prefazione di Virginia Pulcini)
Aracne Editrice, Roma 2010
2. La telefonia mobile, Internet e l’informatica
2.1 Le sovrapposizioni di utilizzo dei termini
In un settore ad alta tecnologia come la telefonia mobile, non possono mancare innumerevoli correlazioni con il mondo dell’informatica, quindi con il gergo proprio degli utilizzatori e costruttori di PC, nonché degli sviluppatori di software. Si tratta di rapporti stretti a più livelli: in primis la sempre più marcata prossimità fra telecomunicazioni e reti informatiche, grazie alle possibilità fornite da Internet, in cui si fondono in simbiosi entrambe le componenti.
Ne costituiscono chiari esempi di sovrapposizione, cioè di utilizzo “incrociato” di termini che stanno a indicare componenti (browser, modem), funzionalità (chattare, emotion icon, mail) e impostazioni (password, bookmark) delle due tecnologie. Il protocollo WAP è stato, in questo campo, una sorta di pietra miliare, una tecnologia temporanea che ha avuto il merito di portare i servizi Internet sui piccoli display dei cellulari e di conseguenza fare decollare il commercio elettronico (in questo caso m-commerce, visto che è riferito ai telefoni cellulari), ma è presto diventato obsoleto per via del rapidissimo sviluppo della potenza e delle innovazioni come la più recente rete di terza generazione (3G) UMTS messa a disposizione dai gestori di rete.
Esso ha comunque trascinato con sé un vocabolario specifico, a partire dalle sigle già viste, fino alle forme pubblicitarie per presentare prodotti predisposti alla lettura di pagine WML, come nei casi della Motorola (Pocket Internet) e Alcatel (WAP Ready). Da SMS a e-mail il passo è breve: da anni le due tecnologie coincidono in quanto a qualità del servizio, come testimoniato dalle funzioni sempre più avanzate offerte dalla telefonia mobile, a partire dal picture messaging presente sul mercato dal 2000 e sviluppato un paio d’anni dopo nella tecnologia MMS.
La correlazione con l’informatica risulta inoltre evidente in parti e funzioni dei telefonini, dotati di display, in qualche caso touch screen; la Mitsubishi propone un mouse di navigazione: in questo caso è interessante notare la perdita di collegamento semantico anche nella stessa lingua inglese, per cui il termine mouse non è più connotato dalla forma di “topolino” che gli aveva procurato la simpatica denominazione, bensì indica solo la funzionalità a cui lo strumento è preposto. Il termine navigation, diffuso sull’onda di Internet, si nota nei profili descrittivi di vari telefonini, i cui menù di funzioni sono diventati così ricchi da necessitare di tali “guide alla consultazione”, come nel tasto-funzione della Nokia navi roller. Il richiamo all’informatica è continuo, nell’uso di tool per indicare strumenti di utilità del cellulare, di plug-in per indicare la modalità di connessione di strumenti aggiuntivi, di data kit, data interface, data suite e PC Suite. La componente logica interna viene correntemente chiamata software. Gli stessi caratteri tipografici per la battitura di testi da cellulare sono spesso denominati font.
2.2 Non di solo PC…
È inoltre presente una terminologia non propriamente informatica, ma generalmente diffusa negli ambienti tecnici avanzati che comunque fanno uso di computer: le opzioni preimpostate in automatico sono dette di default, e un apparecchio radiomobile acceso ma non attivo è in posizione di stand-by. Alcuni esempi tipici di comunicazione aziendale per quanto riguarda questo caso sono costituiti dalla funzione di reset per riportare allo stato di default, di layout per una visualizzazione complessiva di un ambiente, nonché il curioso adattamento flaggare (pronunciato: fleggare) dal termine flag, propriamente “bandiera”, a indicare il simbolo a forma di “v” con cui si occupa la casellina corrispondente all’attivazione/disattivazione di una particolare funzione visualizzata a schermo.
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