L’inglese nel linguaggio delle telecomunicazioni mobili in Italia
Federico Perotto (Prefazione di Virginia Pulcini)
Aracne Editrice, Roma 2010
Allegato 1.
Esempi di forme del linguaggio sms, con anglismi in evidenza
+ trd più tardi
+o- più o meno
-male meno male
$ soldi
1 un/uno/una (come articolo indeterminativo)
3no treno
4se forse
4tna fortunata
6 il + sei il migliore
6 la + sei la migliore
6 sxme sei speciale per me
610 sei uno zero
1000ta mille volte ti amo
abecba abbracciami, eccitami, baciami
ac aspettami caro/a
am/amò amore
amete amore eterno
aminfi amore infinito
amxse amore per sempre
anke anche
ap a presto / a proposito
asp (tu) aspetta / (io) aspetto
ava avanti
axitivo aperitivo
b8 botto
baa baci appassionati
bac8 baciotto
ba&ab baci e abbracci
bapre baciami presto
bast baciami subito
basubo baciami sulla bocca
basugua baciami sulla guancia
Bc buona cena
Bd buondì
bellixima bellissima
bla parlare
bladt parlami di te
bn bene
Bnc buona notte cucciolo
Bpm buon pomeriggio
Bpz buon pranzo
Bs buona serata
BSERA buona sera
btly born to love you
c6 ci sei?
cc ciao ciao
cel/cell cellulare
civepo ci vediamo poi
cm come
cmq comunque
cn con
coc coccole
cpt capito
cs cosa
csì così
cul8r see you later
cvd come volevasi dimostrare / ci vediamo dopo
d+ di più
dgt digito/i/a
disc discoteca
dm/dmn domani
dp dopo
dv devo/i/e / dove
dv6 dove sei
dx destra
faqkev fa’ quel che vuoi
fatuxte farei tutto per te
fdmccv fa’ di me ciò che vuoi
fdv felice di vederti
fli? flirtiamo?
folleinnadt follemente innamorato di te
fs1f fammi solo un fischio
gdg giù di giri
gg giorni
gh risata
ghghghghgh grandi risate
giàvi1vo già visto una volta
giovan8 giovanotto
grz/gz grazie
hagn have a good night
hobidite ho bisogno di te
id idem
ily I love you
int interessante
ita in tua adorazione
k/ke che
k6 chi sei?
lafs love at first sight
lamè1come l’amore è una cosa meravigliosa
land lasciati andare
lol lots of love / lots of laughs
lotr lord of the rings
ludermo luce dei miei occhi
maqmiam ma quanto mi ami?
mdr morire dal ridere
midi mi dispiace
mmdm mi manchi da morire
MMM mi manchi molto
mmie mi mandi in estasi
mmt+ mi manchi tantissimo
msg messaggio
msidt mi sono innamorato di te
mwa bacio
nc no comment
nm numero
nn non
np no problem
nsdta non serve dire ti amo
ntm non ti merito
ob occhi belli
oom+/oomp ora o mai più
piccin? piccola, ci incontriamo?
pk perché
pls/plz please
pome pomeriggio
povi portami via
poxo posso
prg prego
pvt privato
qc/qlcs/qls qualcosa
qcn/qlcn/qlk1 qualcuno
qdi quindi
ql/qll quello/a/i/e
qlc/qke qualche
qnd quando
qst questo
r8 rotto
ris rispondimi subito
risp rispondimi /risposta
riss rispondimi subitissimo
scapins? scappiamo insieme?
scs scusa
sdg su di giri
sdr sogni d’oro
se# settimana
sl solo/a/i/e
sld soldi
smack bacio
sn sono
snz senza
soc8a sono cotto a puntino
sry sorry
strnz stronzo/a
sx sinistra
sxo spero
ta/tat ti amo / ti amo tanto
tdp togliti dai piedi
tel telefono
tipe ti penso
tisp ti sposerei
tm tesoro mio
TO ti odio
toy thinking of you
tt tutto/a/i/e
t tel + trd ti telefono più tardi
ttp torno tra poco
ttt tutti/tutte
tu6 tu sei
tulanoins tutta la notte insieme
tvb ti voglio bene
tvtb/tvttb ti voglio tanto bene / ti voglio tanto tanto bene
vng dp vengo dopo
vosote voglio solo te
x per
x’/xk/xke/xé perché
xdere perdere
xdn perdono / perdonato / perdonare
x fv per favore
xh per ora
x me per me
xo/ò però
xoxo baci e abbracci
xso perso
xsona/e persona/e
xsonale personale
xtulano per tutta la notte
xxx baci
we weekend
zzz mi fa venire sonno
Campione raccolto nel mese di marzo 2010 da Beata Dobrzyńska (CELI Srl, Torino). Tutti gli intervistati sono di madrelingua italiana.
Totale forme raccolte: 179
Numero forme contenenti anglismi (in grassetto nell’elenco): 16
Percentuale di forme contenenti anglismi sul totale: 9%
Allegato 2.
L’inglese nei glossari per sms e wap
Forme inglesi reperite nel documento “wappario – il dizionario wap della blu community” edito dal gestore Blu nel maggio 2001
U you
R are
U R you are
2 to o two
2day today
u2 you too
4 for o four
be4 before
l8 late
l8r later
str8 straight
GR8 great
M8 mate
10Q thank you
y why
c see
ulc you’ll see
CUL8r see you later
xlnt excellent
asap as soon as possible
im instant message
glsy glad to see you
afk away from keyboard
bak back at keyboard
brb be right back
cya see ya
gg gotta go
sys see you soon
ttyl talk to you later
cnp continued in my next post
fyeo for your eyes only
fy i for your information
imo in my opinion
ntmy nice to meet you
txs thanks
wb welcome back
bwl bursting with laughter
lol laughing out loud
swl screaming with laughter
Forme inglesi reperite nel documento “SMS & EMS – Survival kit (TIM presenta il 1° kit per telefonini espressionisti)” edito dal gestore TIM nel dicembre 2001
’P sticking tongue out – caccia la lingua
’T keeping a straight face – espressione decisa
’U yawning – sbadiglio
’V shouting – urlo
’Y Whistling – fischietto
’\ frowning – accigliato
’v talking – parlo
2BI^2B to be or not to be
{} no comment
BTLY born to love you (nato per amarti)
ILY I love you
SYS see you soon
PM private message
NP no problem
TOY thinking of you
Allegato 3.
Agli Italiani piace l’itanglese
Agostini Associati, nell’ambito di un’indagine sugli utilizzatori dei servizi di traduzione in Italia svolta online e commissionata a GMI – Global Market Insight nel mese di settembre 2009, ha chiesto agli intervistati una valutazione sul fenomeno dell’itanglese.
Su un campione di 98.564 utenti rappresentativi, con 228 intervistati e 85 interviste convalidate sulla base di una profilazione ben precisa del campione (età 25-50 anni, residenti in Italia, occupati in PMI o multinazionali e utilizzatori di servizi di traduzione negli ultimi dodici mesi) Agostini Associati ha voluto indagare sulla percezione dell’aumento nell’uso di termini inglesi all’interno della lingua parlata e scritta oltre a una valutazione sull’importazione massiccia di termini inglesi, per mezzo delle seguenti domande, a seguito delle quali riportiamo le relative risposte.
Nella sua azienda o nel suo gruppo di conoscenti ha notato un aumento nell’uso di termini inglesi all’interno della lingua italiana scritta e parlata?
Sì molto 31%
Sì 53%
Poco 15%
Per niente 11%
Alla domanda relativa alla percezione dell’aumento di termini inglesi all’interno della lingua italiana sia parlata che scritta, la maggioranza degli intervistati (84%) ha risposto affermativamente ed in particolare il 31% ha indicato un incremento significativo indicando la risposta “Sì molto”. Il 13% ha invece risposto “Poco” mentre soltanto l’1% ha segnalato che non ha “Per niente” notato questo fenomeno.
Ha notato un aumento di termini inglesi nella sua azienda?
Sì molto 31%
Sì 53%
Poco 15%
Per niente 1%
Risulta quindi evidente che la maggior parte degli intervistati ha una significativa percezione dell’aumento di termini inglesi nella lingua italiana.
Come valuta questo fenomeno di “importazione” massiccia di termini inglesi, spesso in sostituzione di termini in lingua italiana?
Bene, è qualcosa di moderno 29%
Neutrale 36%
Fastidioso, impoverisce la nostra cultura e lingua 25%
Eccessivo, in taluni casi ho difficoltà a capire chi ne abusa 9%
L’ultima domanda sottoposta al campione in analisi è maggiormente incentrata su una valutazione del fenomeno dell’itanglese e in particolare dell’importazione massiccia di termini inglesi spesso in sostituzione di quelli italiani. Bisogna segnalare che il 36% degli intervistati si è dimostrato neutrale a questo fenomeno e addirittura il 29% lo considera qualcosa di moderno, ormai integrato alla nostra cultura. Il 34% degli intervistati ha invece una percezione negativa dell’itanglese. In particolare il 25% lo considera fastidioso come qualcosa che impoverisce la cultura e la lingua italiana ed il 9% ha difficoltà a capire che abusa di termini inglesi valutando questo fenomeno come “eccessivo”.
Come valuta il fenomeno dell’itanglese?
Bene, è qualcosa di moderno 29%
Neutrale 37%
Fastidioso 25%
Eccessivo 9%
Sono pertanto qui sostanzialmente confermati i valori della domanda precedente, mirata al prestito di termini inglesi.
Allegato 4.
Codice itanglese
SAN VALENTINO 2010: ITALIANO TI AMO ANCORA!
Che lingua si parlerà questo San Valentino?
Milano, 3 febbraio 2010 – San Valentino rilancia l’italiano, da sempre la lingua dell’Amore in tutto il mondo. Basta con i “I Love You”, i “Kiss”, le cene romantiche “Cheek to cheek” in quel “Lounge Food Restaurant molto Fashion”. Quest’anno innamoriamoci nuovamente della nostra lingua italiana e limitiamo il crescente fenomeno dell’itanglese con il “Codice itanglese”, piccole regole per arginare l’importazione crescente di anglicismi.
Il dizionario Hoepli definisce “Itanglese” come “la lingua italiana usata in certi contesti e ambienti, caratterizzata da un ricorso frequente e arbitrario a termini e locuzioni inglesi”. È un fatto oggettivo l’aumento esponenziale di parole inglesi nella lingua italiana (orale e scritta) e nessuno ad oggi ha definito criteri semplici per capire quando ciò sia opportuno e giustificato.
Per questo, Agostini Associati, agenzia di traduzione italiana che “maneggia” milioni di parole ogni anno, vuole ridare luce e splendore alla nostra lingua con il simpatico “Codice itanglese”, breve guida accompagnata da un marchio creato ad hoc che ha l’obiettivo di aiutare tutti i comunicatori (specialmente quelli che parlano ad un vasto pubblico o che svolgono un ruolo di educatori) a dosare in “modo più equilibrato” l’avanzata degli anglicismi.
Codice itanglese di Agostini Associati
È accettabile inserire un termine o una locuzione inglese in un contenuto in italiano (scritto o parlato) quando:
- Il termine inglese è entrato nel dizionario italiano di Hoepli e/o Zanichelli.
- Non è disponibile una corrispondente possibile traduzione, né è possibile rendere il concetto usando uno o più sinonimi.
- Il termine o frase è anche un marchio registrato, o un nome proprio in inglese.
- Il termine o frase inglese è lo slogan pubblicitario predominante di un prodotto/servizio internazionale, mantenuto in inglese in tutti i paesi di presenza del prodotto/servizio.
- Il termine ha una traduzione in italiano ambigua ed è contenuto in un messaggio in lingua italiana destinato a persone non italiane (esempio: lettera aziendale in italiano destinata a colleghi di filiali estere non italiani).
Non è accettabile inserire un termine o locuzione inglese in lingua italiana (scritta o parlata) in tutti gli altri casi e in particolare quando:
- L’utilizzo di termini inglesi è fatto per apparire più moderni e tecnologicamente avanzati (ad esempio nelle campagne pubblicitarie in televisione, radio e altri mezzi di comunicazione).
- L’utilizzo di termini inglesi è una scelta del comunicatore che così vuole essere / sembrare “più tecnicamente preparato” (esempio: lezioni e stampa sulle tematiche economiche finanziarie).
- L’introduzione del termine o locuzione inglese è motivata dalla pigrizia di non volerlo tradurre dall’originale.
- La farcitura di parole inglesi è fatta con lo scopo finale di confondere le idee del proprio interlocutore (esempio: sto riportando un parametro a cui è legato un investimento finanziario e lascio in inglese anche termini traducibili così forse l’acquirente non capisce).
- L’introduzione del termine inglese rovina l’equilibrio grammaticale e di sintassi del resto della frase italiana in cui è inserito.
- Il peso percentuale della somma di tutti i termini o locuzioni inglesi usati all’interno di un contenuto in lingua italiana è superiore al 5% del totale.
- Viene cambiato il significato originario del termine o frase inglese nell’uso nella lingua italiana.
- L’origine del termine o locuzione inglese è latina (nb: molte parole inglesi hanno un’etimologia latina).
Per San Valentino 2010 non consumatevi alla ricerca di frasi d’amore in inglese ma re-innamoratevi della lingua più romantica al mondo, l’italiano! Se c’è una dote riconosciuta proprio all’italiano da chiunque, anglofoni compresi, è il suo romanticismo!
Bibliografia
L’elenco che segue non ha pretese di completezza, né segue un ordine diverso se non quello alfabetico degli autori. Piuttosto, qui si intende fornire suggerimenti e spunti di ulteriore ricerca e approfondimento a partire da interessanti documenti, dai dizionari ai trattati di linguistica, dai manuali sui linguaggi specialistici alle grammatiche, dai testi di traduttologia ai contributi sull’evoluzione della lingua.
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