Ci sono storie che, pur nella loro brevità, sanno lasciare un segno profondo. Storie che non hanno bisogno di clamore, che parlano sottovoce e per questo arrivano dritte al cuore. Una di queste è L’uomo che piantava gli alberi, il breve racconto scritto da Jean Giono nel 1953, che narra la vita silenziosa e tenace di Elzéard Bouffier, un uomo qualunque – e per questo straordinario – che decide, semplicemente, di piantare alberi.

L’autore ha spiegato, in una lettera del 1957 a un rappresentante della città di Digne “Mi dispiace deludervi, ma Elzéard Bouffier è un personaggio inventato. L’obiettivo era quello di rendere piacevoli gli alberi, o meglio, rendere piacevole piantare gli alberi.”

Nella lettera descriveva come il libro fosse stato tradotto in una moltitudine di lingue, distribuito gratuitamente e divenuto un successo. Aggiunse anche che, sebbene non gli avesse fatto guadagnare nemmeno un centesimo, era stato uno dei testi di cui andava maggiormente fiero.

Abbiamo scelto questo piccolo grande libro come omaggio per i nostri clienti e collaboratori perché ne condividiamo profondamente il messaggio. Perché crediamo che ogni gesto consapevole, anche il più umile, possa generare un cambiamento. Perché riteniamo che i valori raccontati da Giono coincidano con la visione che guida il nostro lavoro quotidiano: rispetto, passione, cura, responsabilità.

Ma anche perché crediamo nel potere della bellezza e della letteratura. Perché regalare un libro – questo libro – è per noi un atto di riconoscenza e di condivisione: una forma di gratitudine verso chi cammina con noi e, insieme, costruisce qualcosa che lascia tracce.

Una storia di semi e di senso

Il protagonista del racconto è un pastore solitario che, in una regione arida e desolata della Provenza, decide di ripopolare la terra con alberi. Ogni giorno, per anni, pianta cento ghiande, con costanza e senza clamore. Non lo fa per denaro, né per averne riconoscimento, ma per un senso profondo di armonia con la natura e con la vita stessa. Il suo gesto, apparentemente insignificante, cambia lentamente il volto del territorio: le fonti tornano a scorrere, la fauna ripopola i boschi, i villaggi si riempiono di nuovo tornando vitali.

Questo racconto parla di ecologia, certo. Ma anche di etica del lavoro, di visione a lungo termine, di coerenza tra pensiero e azione. È una metafora potente di ciò che possiamo fare – ognuno nel proprio piccolo – per migliorare il mondo che abitiamo.

Un ponte fra racconto e realtà

In InnovaLang lavoriamo con le parole. Le traduciamo, le rivediamo, le rendiamo accessibili a nuovi pubblici e nuovi contesti. Più in profondità, quello che facciamo è costruire connessioni: tra lingue, culture, persone. Anche noi, nel nostro quotidiano, piantiamo alberi. Non di legno, ma di fiducia, di qualità, di professionalità.

Ogni progetto portato a termine con cura è un piccolo seme. Ogni cliente che ci dà fiducia, ogni collaboratore che cresce con noi, ogni processo migliorato è un germoglio che si rafforza. Come Bouffier, non lavoriamo per l’applauso o un ritorno immediato, ma per lasciare qualcosa che duri. Qualcosa che sia utile.

Dalle parole all’azione!

A partire dal 2025, abbiamo deciso di mettere letteralmente a terra questi nostri principi: avviamo una campagna di messa a dimora di alberi reali, un’azione concreta per fare la nostra parte in un’ottica di salvaguardia ambientale.

Assorbire anidride carbonica ed emettere ossigeno nell’atmosfera: sembra banale, ma è essenziale per il mantenimento della vita sul nostro pianeta.

Iniziamo con 50 alberi in Piemonte e 80 alberi in Sardegna, grazie al supporto di ZeroCO2 e Alberea, nelle due regioni in cui abbiamo sedi e maggiore presenza.

Grazie a una pagina dedicata del nostro sito e alle piattaforme online fornite da ZeroCO2 e Alberea, negli anni potremo condividere e monitorare la crescita e la vita delle piantagioni che metteremo a dimora: cliccando sui loro loghi avrete accesso alle pagine dedicate.

CSR: la responsabilità come scelta quotidiana

La nostra Corporate Social Responsibility non è un’etichetta, ma un modo di essere. In coerenza con i nostri ESG, la interpretiamo come una responsabilità attiva verso la comunità, l’ambiente, i nostri collaboratori, i nostri clienti e il nostro settore. Ci impegniamo nella trasparenza, nella valorizzazione delle persone, nel rispetto dei tempi e nella qualità dei risultati. Facciamo attenzione all’impatto che generiamo. Siamo consapevoli che ogni decisione, anche aziendale, è una scelta che produce conseguenze.

Proprio come l’uomo che piantava gli alberi, crediamo che non servano gesti eclatanti per fare la differenza. Servono coerenza, visione e dedizione. Serve credere che il nostro lavoro possa essere non solo fonte di reddito, ma anche strumento di costruzione e di bene comune.

Educare con l’esempio

Uno degli aspetti più toccanti del racconto di Giono è la gratuità con cui Bouffier agisce. Nessuno lo vede, nessuno lo ringrazia, nessuno lo aiuta. Eppure lui continua, giorno dopo giorno. Non perché qualcuno glielo chieda, ma perché sa che è giusto. E in questo sta forse la sua più grande lezione: l’invito a essere coerenti con i propri valori anche quando nessuno ci guarda.

Nel nostro lavoro, questo si traduce nel rispetto della parola data, nella puntualità, nella cura di ogni dettaglio, nella volontà di migliorare anche quando sarebbe più semplice accontentarsi. Significa dare valore alla relazione, coltivare la fiducia reciproca, mantenere alti gli standard senza compromessi.

Natura, lavoro, futuro

Elzéard Bouffier non cambia il mondo con grandi proclami. Lo cambia con pazienza, piantando un albero alla volta. Il suo bosco, alla fine, salva un’intera regione dalla desertificazione. Noi non abbiamo la pretesa di salvare il mondo, ma vogliamo contribuire a costruire un futuro più sano, più equo, più sensato. E per farlo crediamo che ogni piccolo gesto conti.

Per questo ci impegniamo ogni giorno per far bene il nostro mestiere. Perché crediamo che la qualità non sia un lusso, ma un dovere. Perché pensiamo che lavorare con rigore e con passione sia la forma più alta di rispetto verso gli altri. E perché, in fondo, ogni lavoro fatto bene è un seme che cresce.

Un dono, un messaggio

Abbiamo scelto di regalare questo libro perché lo consideriamo un manifesto gentile e garbato. Un atto di fiducia nei confronti delle persone. Un invito a guardare lontano, a fare il proprio dovere con gioia, a vivere con sobrietà e pienezza.

In un mondo sempre più frenetico, rumoroso e distratto, L’uomo che piantava gli alberi è una pausa di senso. È un balsamo per l’anima. È un promemoria delicato che ci ricorda ciò che conta davvero.

Speriamo che chi riceverà questo libro trovi in esso ispirazione, forza e bellezza. Speriamo che diventi un compagno di viaggio, un amico silenzioso, un invito a credere che ogni giorno può essere l’inizio di una foresta.

Da parte nostra, continueremo a fare la nostra parte, nel nostro lavoro in traduzione professionale e per tutto ciò che riguarda la comunicazione multilingue. Con lo stesso spirito con cui Bouffier piantava le sue ghiande: senza aspettarci nulla, ma sapendo che da ogni gesto, se fatto con passione, può nascere meraviglia.

Per quanto riguarda gli alberi, intendiamo diventare ambasciatori di questo tipo di iniziativa, raccogliendo interessamenti e adesioni per fare crescere insieme foreste, boschi e piantagioni.

Per info, contributi e interesse a partecipare con noi alla messa a dimora dei prossimi boschi, scrivete ad alberi@innovalang.net

Grazie e buona lettura!

Federico Perotto, Fondatore & Amministratore, InnovaLang Srl