Facciamo qui un rapido resoconto di un anno strano, come suggerito dal titolo, in quanto la linearità che contraddistingueva il “mondo pre-Covid” è completamente saltata, in favore di una spiccata imprevedibilità dei flussi e delle abitudini consolidate.

L’anno che si sta chiudendo è arrivato sull’onda lunga della pandemia, oltre che di un isterismo globale causato dalla propensione bellica espressa con sempre più fervore dalle nazioni più ricche e influenti: la china che si sta prendendo è di una transizione verso una economia di guerra, e questo non ci piace per nulla, come abbiamo chiarito nell’intervista di marzo ad Arnaldo Scarpa di WarFree, a cui siamo orgogliosamente affiliati.

Abbiamo espresso queste preoccupazioni anche in un articolo di agosto sulla rotta da tenere, relativamente ai nostri servizi come asset strategico, nella vicenda dei dazi USA; e a settembre parlando dell’importanza di un approccio professionale alla localizzazione per l’internazionalizzazione d’impresa.

In ogni problema si celano opportunità, o quantomeno occasioni di resilienza, che cerchiamo di esprimere anche al di là del nostro campo di azione lavorativo, per provare a contribuire a un ecosistema migliore: è ciò che abbiamo fatto avviando una campagna di messa a dimora di centinaia di alberi in Piemonte e Sardegna, dove abbiamo le nostre sedi, come abbiamo raccontato negli articoli di giugno e ottobre su “L’uomo che piantava gli alberi” e sul Green Deal, oltre che rinforzare la nostra presenza a supporto della redazione multilingue del Bilancio di sostenibilità; e attraverso una pagina dedicata per illustrare la nostra iniziativa concretizzata con ZeroCO2 e Alberea.

Il fronte eCommerce ci vede presenti con un’offerta molto forte, e partnership decisive già presentate negli anni scorsi, e l’abbiamo rimarcato negli articoli di gennaio, giugno e agosto sulla preventivazione di questi servizi per come la intendiamo noi, sull’importanza di una adeguata analisi semantica a monte delle azioni di eCommerce, e sull’impatto sul ROI a seguito di politiche oculate di traduzione professionale.

Certo, il tema principe di quest’anno è stato quello dell’intelligenza artificiale, e l’abbiamo trattato in più riprese e da diverse angolature: i progressi effettivi della AI nelle traduzioni (luglio), un esempio di business intelligence condotto da AI su InnovaLang (ottobre), il “ciclo dell’esagerazione” (novembre) per un approccio più equilibrato alla materia, fino a un’evasione letteraria con la pubblicazione di un libro sul rapporto fra AI e coscienza (dicembre), che troverete in vendita direttamente su Amazon.

Ma non ci siamo fermati qui: l’evento più importante dell’anno in casa InnovaLang è stata la fondazione di BIFA Srls, uno spin-off che si occupa specificamente di consulenza, sviluppo e gestione di sistemi e applicativi basati su AI, con la quale superiamo i confini della language industry e ci poniamo come polo di servizi avanzati ben al di là del settore traduzioni, come illustrato in questo articolo di settembre!

Il nostro core business è stato investito dallo tsunami che avevamo previsto, e per il quale ci siamo preparati. Un settore particolare, quello della traduzione brevettuale, come presentato nell’articolo di febbraio; un mercato che è passato (crollato) progressivamente da circa 48.000 domande di convalida in Italia del 2019 a circa 20.000 nel 2024, e sul quale i nostri numeri sono restati sostanzialmente stabili – nonostante una tale onda d’urto – grazie al riconoscimento della qualità delle nostre traduzioni professionali, alla disponibilità e professionalità dei nostri collaboratori, e al vantaggio competitivo generato dal nostro motore di traduzione brevettuale proprietario Patren, lanciato qualche anno fa e potenziato quest’anno grazie all’applicazione oculata di sistemi AI, come spiegato in questo articolo di maggio.

Non sono mancati momenti di leggerezza, come nell’articolo di giugno in cui abbiamo provocatoriamente affrontato il tema della correlazione fra sesso e traduzioni…

Certo, le nostre radici restano ancorate al mestiere del traduttore, come ribadito nell’articolo di gennaio, e nei servizi di traduzione legale (settembre) e brevettuale: ma negli anni abbiamo coperto e consolidato anche i settori chimica/farmaceutica (settembre) e HoReCa (ottobre).

Altra novità di quest’anno, abbiamo strutturato l’offerta B2C per servire anche la clientela non-business, lanciando l’iniziativa di pagamento dilazionato delle nostre traduzioni tramite AppPago di Banca Sella(marzo), e abbiamo rimarcato le strategie traduttive da seguire in B2C e B2B in un articolo di dicembre.

In tutto questo, il percorso di crescita e consolidamento di InnovaLang è stato certificato dall’attestazione di adeguati assetti societari 2025, che abbiamo formalizzato per il secondo anno consecutivo come strumento di analisi e controllo societario, e che ci ha confermato l’ottimo andamento di InnovaLang, che dalla fine di quest’anno si è anche dotata del sistema di controllo finanziario Pareto, nell’ottica di un continuo miglioramento dei processi di budgeting e verifica interna.

Insomma, alla fine è stato un anno interessante…

Un augurio a tutti/e per un 2026 altrettanto vivace e ricco di soddisfazioni!

Federico Perotto, InnovaLang CEO & Founder